Può capitare sovente, soprattutto negli alloggi delle case moderne con un riscaldamento talora fin troppo efficiente, che il legno di vecchi mobili, abituati per decenni se non per secoli a temperature meno sahariane, tenda a stringersi e a contrarsi fino a quando si spacca. Questo spiacevole fenomeno può avvenire in due punti del mobile: dove le tavole erano state accostate durante la costruzione, oppure lungo le venature principali del legno. Un terzo tipo di rottura, tipico delle gambe di cassettoni e armadi pesanti, può verificarsi lungo la venatura, ma non per invecchiamento e per contrazione, ma semplicemente per gli sforzi che quella parte è costretta a sopportare ogni volta che il mobile stesso viene spostato.
Esaminiamo questi tre tipi di rottura, indicando per ognuno la riparazione.
Le tavole che si staccano: richiedono indubbiamente la riparazione di tipo più difficile, con una lavorazione particolarmente delicata (fig. 1). Occorre anzitutto vedere se la rottura è talmente grave da richiedere lo smontaggio totale del mobile, o almeno del lato (in genere una fiancata o un ripiano) danneggiato. Qualora si dovesse ricorrere a questo estremo tipo di intervento, agire con molta cautela, staccando le parti incollate una ad una con una lama sottile ed affilata (lama da modellista), facendo
attenzione a eventuali chiodi o punte completamente mascherate dal legno. E, soprattutto, è opportuno reggere adeguatamente la struttura del mobile in modo che, togliendo una parte, le altre non debbano esercitare trazioni eccessive sugli incastri, sulle viti, sulle parti incollate. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, si può effettuare questo tipo di riparazione senza dover smontare completamente il mobile. Con una lama (la rasiera se il pezzo è stato smontato ed è stato bloccato in una morsa, una lametta o meglio la lama da modellista se non è stato necessario lo smontaggio della parte) raschiare attentamente e delicatamente le estremità delle due parti che si sono staccate. Se la spaccatura era finissima, e se si riesce in questo lavoro di pulizia a limitare al massimo il consumo di legno, si può sperare di poter fare la giuntura senza aggiungere strisce supplementari di legno. In tal caso spalmare di colla le due estremità e, con l’uso di morse e di cunei come indicato dal dettaglio 2 della fig. 1 stringere le due parti finché sono saldamente pressate; lasciate così per il tempo richiesto dal tipo di colla usato. Fra l’assicella premuta dai cunei e il mobile è necessario inserire un pezzo di carta, altrimenti la colla che uscirà sotto pressione dalla giuntura potrebbe addirittura bloccare in posizione la stessa tavoletta. Tolti i morsetti, è possibile che subito o nel giro di poche ore la spaccatura si verifichi nuovamente: questo significa che la fessura era troppo larga per essere compensata dall’elasticità del legno. Occorrerà allora agire come si sarebbe già dovuto fare qualora la fessura fosse apparsa incolmabile in partenza. Si sceglierà cioè un listello dello stesso tipo di legno del mobile, si lisceranno i due bordi della frattura e si inserirà, con un po’ di colla, il listello. Dopo la stretta nei morsetti. sarà necessario piallare il listello di legno, in modo che la sua superficie sia alla pari con quella del mobile. Si carteggerà poi con cartavetro finissima (00) e si potrà affrontare la rifinitura (verniciatura e lucidatura). Lo stesso tipo di trattamento finale è necessario per tutte le riparazioni in cui si è costretti a fare uso di lime, pialle, cartavetro e qualsiasi altro strumento abrasivo.
La spaccatura nella venatura: è in genere di modeste proporzioni (non più di 10 o 15 cm). Nella quasi totalità dei casi un incidente del genere può essere riparato senza dover smontare la parte danneggiata. Nel dettaglio 1 della fig. 2 si vede quale aspetto può assumere questo genere di spaccatura. Occorre, anzitutto, pulire la fessura eliminando polvere, colla secca di eventuali riparazioni precedenti e fibre di legno che si fossero staccate. Ultimata questa operazione preliminare, ci sono due possibili vie da seguire. La prima, se la fessura è molto sottile (massimo 1 o 2 mm), usa un po’ di colla e la stretta di una morsa, lo stesso procedimento cioè che abbiamo seguito per riunire due tavole che si erano separate. Se invece la fessura è più larga o, peggio ancora, piuttosto profonda, occorre intervenire in modo più radicale. Da un pezzo di legno uguale o simile a quello del mobile staccare una striscia sottile, che dovrà essere limitata sui bordi esterni. Meglio se si usa un pezzo di impiallacciatura: non si avrà bisogno di eccessive riduzioni dello spessore. Presa la misura esatta della lunghezza dello spacco, ridurre allo stesso modo il pezzetto di legno, che sarà ricoperto con uno strato sottile di colla e sarà spinto con i pollici. Soltanto quando non si riuscirà più con la mano, si userà un martello ricoperto di panno. Colpire molto delicatamente per non spezzare o danneggiare il legno. Quando la penetrazione cessa, fermarsi e attendere che la colla faccia presa, aiutandosi magari con una serie di morsetti. Infine con un taglierino (se il legno aggiunto è molto sottile) o con una pialla smussare fino a raggiungere la superficie del mobile. Cartavetro 00, quindi si potrà procedere al lavoro di finitura.
La crepa nella gamba o nel piede di un mobile pesante richiede spesso che si smonti il mobile stesso; talvolta è possibile rimediare limitandosi a sollevare quella parte da terra e appoggiando la base del mobile su un paio di mattoni. Se non ci si attiene a questi consigli si rischia che la forza che ha contribuito alla spaccatura continui ad agire sfavorevolmente durante la saldatura, con le conseguenze che si possono immaginare. Talora questo genere di rottura, come indicato nel dettaglio 2 della fig. 2, si presenta come una screpolatura superficiale, sebbene in realtà sia molto profonda. Altre volte, soprattutto se la venatura porta a un angolo del piede, si può staccare del tutto. Se la rottura è cosa recente, dovrebbe essere sufficiente pulire le due parti, spalmarle entrambe con un velo di colla, fissarle per il tempo richiesto dal particolare tipo di adesivo usato (con morsetti o anche soltanto con nastro adesivo se non si teme di danneggiare la finitura della vernice). Se la spaccatura è invece di « antica » origine e si decide di intervenire soltanto quando si è ormai allargata con il rischio evidente di far crollare l’intero mobile, occorre pulire le parti servendosi di un vecchio spazzolino da denti, e poi avvicinarle per vedere se non sono troppo deformate e se possono ancora essere unite. Se la risposta al quesito è affermativa, basta incollare come nel caso precedente. In caso negativo, la soluzione che consiste nell’inserire un listello di legno è da scartare, perché non darebbe sufficienti garanzie di tenuta di fronte al genere di sollecitazioni cui è sottoposto il piede di un mobile pesante. Occorre quindi sostituire l’intero piede. Smontare quello danneggiato, e servirsene come modello per costruirne un altro. Attenzione durante lo smontaggio: se il piede è incollato, basta un ferro caldo su un panno bagnato a facilitare lo scollaggio. Se un pezzo manca completamente, basta copiare il piede che gli fa da paio, all’altra estremità del mobile: l’operazione è abbastanza facile se eseguita ritagliando un cartoncino secondo il profilo voluto.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.