Indice
Questa tecnica di verniciatura è antichissima e la sua applicazione, molto delicata, conferisce una bella finitura ai mobili antichi o moderni.
La vernice a tampone non viene utilizzata per i mobili normali, per i quali si preferiscono vernici gliceroftaliche, facili da applicare con il pennello, lucide e resistenti. La vernice a tampone è una tecnica classica che protegge il legno dall’azione dell’aria e dell’acqua e allo stesso tempo mette in risalto i colori e le venature.
La verniciatura a tampone utilizza una vernice all’alcool che si trova in commercio presso i negozi specializzati in prodotti per antiquari (esistono dei reparti speciali nei grandi magazzini del fai da te). Si effettua anche una verniciatura a tampone con vernici cellulosiche, più facili da applicare e meno opache di quelle alla gommalacca. Le vernici cellulosiche si trovano in gran numero sul mercato e sono di vari colori; la loro messa in opera è nettamente più abbordabile per l’hobbista di quella delle vernici alla gommalacca tradizionali. Dovrete effettuare una preparazione molto accurata della superficie da verniciare, in quanto l’aspetto finale dipende in gran parte dalla planarità del legno.
MATERIALE NECESSARIO
Prodotti
Vernice alla gommalacca o cellulosica
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Alcool per vernici
Turapori
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Ovatta
Panno di lana
Tela di cotone
Carta vetrata
Polvere di pomice
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Barattolo di vetro
Utensili
Levigatrice orbitale
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Blocco per levigare
Pennello
Spazzola
Vernici
I progressi dell’industria chimica hanno senz’altro consentito la messa a punto di vernici di alta qualità, di lunga durata e facili da applicare, che facilitano considerevolmente i lavori di finitura delle opere di falegnameria. Tuttavia, la vernice tradizionale degli ebanisti, che è un prodotto molto semplice, conferisce ai mobili un aspetto particolarmente pregevole, satinato, luminoso e liscio.
Farete quindi ricorso alla vernice all’al-cool ogni volta che rinnoverete un mobile antico, o effettuerete la finitura di un mobile di valore.
Vernici alla gommalacca
Un tempo gli ebanisti preparavano le loro vernici da soli, un po’ come gli alchimisti, con gommalacca, sandracca, benzoino, alcool puro e trementina. Alcune ricette sono state perdute e altre conservate, ma è piuttosto difficile per un hobbista metterle in pratica. Attualmente, è invece facile trovare delle ottime vernici all’alcool, pronte all’uso, che si applicano con dell’alcool fine per vernici.
Questo tipo di vernice è fabbricato in genere partendo da una resina naturale, la gommalacca, che viene raccolta in Asia; questo prodotto è inoltre venduto in forma solida e serve, tra le altre cose, per stuccare i fori e i difetti sui legni destinati ad essere verniciati o incerati, ed anche all’incollatura delle decorazioni delle facce a vista. La sandracca, una resina naturale che conferisce una lunga durata ai prodotti, è utilizzata anche nelle vernici tradizionali in abbinamento ad altre resine secondo le caratteristiche richieste al prodotto.
Vernici cellulosiche
Utilizzati molto di frequente, questi prodotti sono anch’essi a base di gommalacca e alcool, ma contengono una dose più o meno consistente di cellulosa. Producono una pellicola molto resistente e più trasparente di quella delle vernici alla gommalacca. Inoltre, si fissano molto più rapidamente.
Tali vernici si possono applicare anche con il pennello, ma il tampone è preferibile perché si è sicuri di non lasciare le tracce delle setole.
Nell’industria e presso gli artigiani, si applica spesso la vernice cellulosica con la pistola, dopo averla diluita. Potrete procedere in questo modo se disponete di una pistola a spruzzo. Occorre comunque ricordare che è meglio passare diverse mani sottili piuttosto che una sola spessa.
La maggioranza delle essenze può essere verniciata al tampone, ma questa procedura viene impiegata soprattutto sui legni masselli che prendono bene la vernice. I mobili antichi verniciati al tampone sono spesso impiallacciati. L’impiallacciatura. in questo caso, non deve presentare alcun difetto.
Preparazione
Prima di applicare la vernice, il legno deve essere perfettamente liscio e tutte le irregolarità di superficie devono essere state eliminate.
Sui legni masselli, iniziate spianando bene tramite una rasiera che avrete prima bene affilato. Lavorate nel senso delle fibre premendo con due mani sull’utensile.
Quindi, levigate con la levigatrice orbitale che consente di lavorare in fretta. Iniziate da una grana media e finite con una finissima. Non spingete troppo sull’utensile, perché lavora quasi da solo.
Si può anche levigare a mano mediante un blocco per levigare di legno duro o sughero, sempre nel senso delle fibre (il blocco di legno è più efficace di quello di sughero sui legni duri).
Tuttavia, alcune impiallacciature di ebanisteria comportano dei nodi o dei punti in cui le fibre sono aggrovigliate; in questo caso, si effettua una levigatura circolare con un blocco di sughero.
Inumidite il legno
Per ottenere una finitura accurata, si inumidisce leggermente la superficie del legno con l’acqua tiepida per far sollevare le fibre; si effettua quindi una nuova levigatura con grana fine. Tuttavia, se si rinnova un legno tinto, occorre evitare di inumidire per non decolorarlo.
Turapori e levigatura fine
Tutti i legni presentano dei pori, cioè dei piccoli fori estremamente fini; per riempi” pur lasciando “respirare” il legno, si utilizza un turapori. Il prodotto lascerà una superficie perfettamente liscia, il che consentirà un assorbimento più uniforme della vernice di finitura. Lo applicherete con cura, perché il turapori ha lo scopo di costituire lo strato di fondo che deve essere liscio e omogeneo, affinché la vernice finale abbia un bell’aspetto. Alcune essenze presentano dei pori più marcati di altre; è il caso della quercia, per la quale a volte si effettua una doppia applicazione di turapori se si vuole ottenere una finitura molto accurata.
Per l’applicazione di una vernice cellulosica al tampone, in genere si utilizza un turapori di quelli che si trovano in commercio, a base di vernice o nitrocellulosa. Si applica con il pennello prima di eseguire una levigatura accurata.
Turapori alla pomice
Nel caso di una vernice alla gommalacca, in genere si ricorre alla polvere di pomice mischiata ad alcool e a volte ad un po’ di vernice; la polvere di pomice si trova presso i negozi per ebanisti. Si applica con il tampone. Questa operazione è però difficile, per cui ci si serve soprattutto di prodotti a base di talco e amido che consentono di ottenere un’ottima base. Prima che il prodotto sia completamente essiccato, asciugate con delicatezza con un panno asciutto per eliminare gli eccessi. Attendete che l’essiccazione sia terminata prima di effettuare una nuova levigatura, molto leggera. Questa operazione non è indispensabile se il turapori è stato passato in modo perfettamente omogeneo, ma spesso si rende necessario per perfezionare la finitura. Utilizzate un blocco per levigare in sughero e carta vetrata a grana finissima, sfregando delicatamente nel senso delle libre. Evitate di levigare senza l’ausilio del tampone, perché il risultato sarebbe meno omogeneo. Levigate in modo regolare, senza premere troppo, rischiereste di mettere a nudo il legno e di asportare il prodotto; sui bordi diminuite la pressione sul blocco.
Terminate la preparazione pulendo bene la superficie con una spazzola morbida. Per la verniciatura, il legno deve essere perfettamente pulito.
Tampone
Per eseguire una buona verniciatura, è essenziale disporre di un tampone che trattenga bene la vernice e che non lasci tracce. Lo si realizza con un vecchio panno di lana sufficientemente morbido (se le maglie sono troppo strette assorbe male) che si avvolge attorno ad una palla di ovatta. Attenzione alle lane tinte che potrebbero scolorirsi sotto l’azione dell’alcool! Questo panno deve essere arrotolato a palla piuttosto strettamente, affinché il tampone risulti compatto, ma sufficientemente morbido. In seguito, ricoprite il tampone di lana con una morbida tela di cotone bianco.
Applicazione della vernice
Si impegna il tampone con della vernice diluita con alcool a 95 gradi (alcool per vernici). In generale, si dosano i due prodotti in parli uguali. Un prodotto troppo poco liquido si applicherebbe a fatica e lo strato non risulterebbe omogeneo. Per impregnare il tampone, introducetelo in un barattolo in vetro nel quale avete miscelato i prodotti e rigiratelo. La tela deve essere ben tesa per non lasciare segni. Dovrete passare il tampone sulla superficie del legno, in modo da applicare uno strato sottile.
All’inizio, quando il tampone è molto impregnato, occorre esercitare una leggera pressione; in seguito, si eserciterà una pressione maggiore e costante, affinché il liquido esca senza però bagnare la superficie.
Iniziate passando il prodotto sui bordi della superficie da verniciare, quindi passate al centro, descrivendo degli 8. Non premete troppo sui bordi, perché apparirebbero più chiari. Applicate la vernice rapidamente e senza ripassare troppo negli stessi punti: lo strato deve risultare molto sottile. Se constatate che in alcuni punti vi sono dei sovraspessori, eliminateli impregnando il tampone di alcool puro e sfregando con delicatezza.
Per migliorare lo scorrimento del tampone e per evitare di lasciare segni, fate cadere qualche goccia di olio di vaselina sul cotone (non troppo, perché questo prodotto lascerebbe delle tracce). Alla fine dell’operazione, aggiungete un po’ di alcool puro sul tampone ed eseguite un ultimo passaggio, in modo da ottenere uno strato ben liscio e omogeneo.
In seguito, fate essiccare la superficie trattata in un locale a temperatura di circa 20 gradi al riparo dalla polvere.
Secondo strato
Occorre attendere qualche giorno prima di passare una nuova mano. Si procede allo stesso modo, eseguendo delle passate successive in modo da ottenere uno strato regolare.
Si termina passando il tampone impregnato di alcool puro nel senso delle fibre. A volte è necessario passare una terza mano, per ottenere una finitura impeccabile e una superficie perfettamente liscia e luminosa.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.