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Con questo nome lungo e difficile da pronunciare si indica quel tipo di legno sottilissimo che, soprattutto una volta, veniva usato per rivestire elegantemente mobili costruiti con legni economici e poco pregiati. Oggi l’uso di compensati preparati con i due fogli esterni di legno pregiato ha quasi completamente eliminato la necessità per questo genere di finitura. Ma poiché qui ci occupiamo di riparazione e non di costruzione, e poiché poche cose sono delicate e fragili come l’impiallacciatura, siamo costretti ad occuparcene a fondo. Sono tre le operazioni che l’impiallacciatura può richiedere: il collaggio delle parti che si staccano, l’eliminazione di bolle d’aria, la sostituzione di pezzi rotti.
Si stacca ai bordi
È sufficiente un po’ d’umidità, o l’aria troppo secca, a far sollevare un lembo di impiallacciatura. Ogni volta che la si toccherà inavvertitamente, o che sarà spolverata nel corso dei lavori domestici, tenderà a staccarsi sempre più, perché verrà a mancare l’effetto ventosa della colla.
Nell’interstizio fra l’impiallacciatura e la struttura del mobile si annideranno quindi polvere, sporcizia, cera. Prima di incollare nuovamente la sottile foglia di legno è quindi necessaria un’accurata pulizia, senza la quale la colla non farebbe presa. Sollevare delicatamente l’impiallacciatura servendosi di una spatolina sottile e facendo attenzione a non curvarla troppo perché potrebbe rompersi, soprattutto se è molto vecchia e secca. Quando è ben sollevata, servirsi di una lametta o della solita lama da modellista per grattare dalla struttura del mobile tutta la sporcizia e la colla secca. Ripetere, ma con mano leggerissima, la stessa operazione sulla foglia d’impiallacciatura, dalla parte a contatto con il mobile. Quindi spalmare un leggero ed uniforme velo di colla, servendosi di una spatolina o di un pennello. Schiacciare la foglia d’impiallacciatura e pulire con uno straccio leggermente umido l’eventuale rigurgito di colla dai lati.
Affinché la colla faccia buona presa è necessario mettere un buon peso sopra l’impiallacciatura: alcuni volumi di enciclopedia sono l’ideale. Ma attenzione: tra i volumi e il legno frapporre un pezzo di carta affinché eventuali gocce di colla non rovinino l’impiallacciatura o l’enciclopedia stessa. È bene usare le stesse precauzioni anche qualora sia stato possibile lavorare su un pannello distaccato dal mobile, e poi messo sotto morsetti, come nella fig. 1. In questo caso, si osserverà, è stato deciso di mettere il pannello su un termosifone per farlo asciugare più rapidamente; bisogna fare però attenzione a non valersi di questo espediente se il legno non è perfettamente stagionato ed equilibrato, in altre parole se l’eccessiva temperatura può farlo curvare. La vecchia regola di dare tempo al tempo, e quindi di lasciare asciugare la colla alla temperatura ambiente, ci pare in questa occasione la più adatta.
Una bolla d’aria
Sovente può capitare che, sulla superficie dell’impiallacciatura, si formi una bolla d’aria. Le cause possono essere numerose: un poco di umidità ha fatto espandere la sottile foglia di legno, che si è staccata dalla struttura del mobile; oppure, dopo tanti anni, la colla è venuta meno alla sua funzione; o, ancora, attraverso i pori si è infiltrata un po’ di sporcizia, che ha dato il via allo sfacelo. Per rimettere tutto a posto è necessario poter penetrare sotto la foglia di impiallacciatura. L’unico metodo veramente efficace consiste nel praticare un’incisione, lungo le linee della venatura e per tutta la lunghezza della bolla, con una lametta da rasoio o con una lama da modellista, come indicato nel dettaglio 1 della fig. 2.
Occorre poi pulire la vecchia colla rimasta sotto l’impiallacciatura. Premendo su una delle due metà della bolla, passare con la lametta sotto l’altra metà, e grattare il legno nel migliore dei modi. Soffiare poi la polvere. Ripetere l’operazione con l’altra metà. Si presume, a questo punto, che l’impiallacciatura sia nuovamente pronta per una sistemazione finale. La procedura è abbastanza semplice. Procurarsi una siringa per colla, con relativo ago. Oppure, se ritenete che questa non possa servirvi in altre occasioni, acquistate una siringa di plastica del tipo venduto nelle farmacie. Chiedete che vi sia fornita con ago grosso. Caricate di colla e, come indicato in figura, iniettate un po’ di colla, con movimento regolare, sotto la bolla. Non resta che premere l’impiallacciatura, asciugare la colla fuoriuscita, appoggiare sulla superficie un foglio di carta e poi i soliti pesi. La bolla potrà così considerarsi completamente eliminata.
Rottura completa
La riparazione più difficile di una impiallacciatura è quando la sottile lamina si rompe e si stacca dalla struttura del mobile. Questo avviene in genere sugli spigoli dei mobili, oppure dove c’è una sporgenza particolarmente delicata. All’origine di queste rotture sta, in genere, un processo di scollatura. Quando una linguetta di impiallacciatura si solleva leggermente, basta poi un gesto malaccorto perché la foglia venga letteralmente strappata (da un vestito, da una mano, anche soltanto dallo straccio con cui si leva la polvere). Essendo molto sottile e delicata, l’impiallacciatura tende, nella sua rottura, a sfibrarsi, ed è quindi praticamente impossibile servirsi dello stesso pezzo per effettuare la riparazione. La prima grossa difficoltà nel caso di rottura della foglia consiste proprio nel trovare un pezzo di impiallacciatura con cui sostituire quello danneggiato. Occorre trovarne uno, in pratica, che sia dello stesso legno di quello usato per il mobile e la cui venatura, se non uguale, sia molto simile, altrimenti si può poi notare la diversità, con l’immediata conseguenza di aver « rovinato » l’aspetto del mobile.
Non si creda che la ricerca sia una cosa facile: non lo è. Talvolta, soprattutto se si tratta di un mobile molto vecchio e l’impiallacciatura presenta caratteristiche ben diverse da quelle dei prodotti offerti dal mercato attuale, è possibile servirsi di un pezzo di foglia staccato da un’altra parte dello stesso mobile, dove non si noti poi la mancanza. Bisogna osservare, però, che l’impiallacciatura è sempre stata elemento essenzialmente decorativo, e quindi era applicata soltanto sui punti che si vedevano, il che esclude la possibilità di sottrarla da una parte per metterla dall’altra. Ammettendo che si sia trovata in commercio una foglia adeguata, è bene che questa sia leggermente più spessa di quella originale. Pulire bene la superficie del mobile, eliminando un quadrilatero di impiallacciatura, come indicato nel dettaglio 1 della fig. 3. E bene che la forma non sia quadrata né rettangolare, altrimenti si noterebbe troppo la riparazione. Occorre tagliare un identico pezzo di impiallacciatura, sempre servendosi di una lametta o di una lama da modellista. Le due operazioni possono anche avvenire contemporaneamente, mettendo la foglia nuova sulla parte danneggiata del mobile: in questo caso i due pezzi sono veramente di dimensioni identiche. Ripulire, incollare e mettere sotto pressione. Piallare poi la nuova foglia, troppo spessa, e lisciarla con cartavetro finissima (00) prima delle operazioni di finitura.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.