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La sega a mano, di cui esistono numerose versioni, sarà uno degli utensili che vi serviranno di più per i vostri lavori. Nonostante le seghe elettriche si stiano diffondendo sempre di più, il taglio con la sega a mano rimane sempre il più semplice e il più veloce in gran parte dei casi.
Segare un grosso pezzo di legno o un grande pannello di truciolare vi risulterà più facile utilizzando una sega circolare o addirittura una sega a nastro. D’altra parte, le seghe a mano permettono di eseguire un lavoro preciso e pulito. Leggere e pratiche, sono ben lungi dall’essere state soppiantate dalle macchine. Da ultimo non bisogna dimenticare che ogni lavoro necessita della sega giusta, che va utilizzata nel modo corretto. Occorre innanzitutto distinguere tra il taglio per il lungo e quello trasversale. Il primo consiste nel segare nel senso delle fibre di un pezzo di legno, e il secondo, nel taglio perpendicolare rispetto alle stesse. Naturalmente queste distinzioni non trovano applicazione per i derivati del legno. Le seghe tradizionali sono composte da una lama tesa su un telaio di legno con tendilama. L’hobbista si serve soprattutto delle seghe con impugnatura, che sono più leggere e facili da usare. Sono costituite da una lama flessibile e da un’impugnatura in legno o in plastica all’estremità. Una sega deve essere sottoposta a una buona manutenzione e affilata, anche se oggigiorno è possibile trovare molte seghe da non affilare in acciaio temprato. I derivati del legno (contenenti delle resine) devono essere tagliati con seghe di questo tipo. Troverete in commercio dei set di lame per seghe intercambiabili, venduti con una sola impugnatura e un sistema di fissaggio tramite viti. Le seghe normali con impugnatura fissa sono tuttavia più solide.
Diversi tipi di seghe
Ogni tipo di lavoro di falegnameria richiede una sega particolare.
Il saracco, caratterizzato da una lama trapezoidale. Si tratta della sega universale per eccellenza, che consente di effettuare qualsiasi lavoro di falegnameria: segatura per il lungo e trasversale, taglio di pezzi di media grandezza, ecc. Esistono delle lame con dentatura più o meno fine, il che consente di lavorare più o meno velocemente, e con una diversa precisione. I saracchi a lama corta in genere hanno una dentatura fine: saranno dunque riservati ai piccoli lavori. L’impugnatura dei saracchi moderni permette in genere di tracciare (odi verificare) gli angoli da 90° e 45° (il dorso della lama funge da asta di squadra). l saracco, normale o da non affilare, è una sega leggera e facile da maneggiare.
Ultimo aggiornamento 2024-09-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
La sega a dorso (sega da corniciaio) è facilmente riconoscibile per l’asta rigida che rinforza il dorso. Essa serve per i piccoli tagli fini e precisi. Esistono dei modelli con impugnatura a gomito che permette di livellare i tenoni anche nei punti di più difficile accesso. È la sega per pannelli che utilizzerete per tagliare le guance di tenoni o mortase.
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Il gattuccio, sega con lama triangolare molto stretta, permette dei tagli nei punti più difficili, nonché dei tagli curvi. Grazie alla lama strettissima è possibile seguire dei tracciati sinuosi.
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La sega per pannelli, con lama in acciaio temprato e dentatura finissima; è adatta al taglio di pannelli di derivati del legno contenenti resine che tolgono l’affilatura. La dentatura sulla parte frontale della sega permette di avviare il taglio anche nel mezzo di un pannello.
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Quale sega per quale legno
I pezzi molto grandi (tavole, morali, ecc.) come pure i travetti, vengono tagliati utilizzando il saracco. Occorre scegliere una dentatura adatta alle dimensioni del pezzo da tagliare e alla posizione che esso occuperà. Per il taglio per il lungo, si utilizza un saracco a dentatura cosiddetta “inclinata” e dorso sottile. Per il taglio in tronconi, la dentatura sarà diritta.
Per i pannelli di truciolato, i compensati ed i paniforti, utilizzerete un saracco non affilabile o una sega per pannelli. Per tutti i tagli fini, nel legno o nei suoi derivati, preferite la sega a dorso. Il gattuccio è adatto per i tagli sinuosi di pezzi abbastanza piccoli.
Tecnica di taglio
Bisogna usare una certa dolcezza e non forzare mai la lama. Quando lavorate convincetevi che la lama deve penetrare facilmente nel legno: è in questo modo che è possibile segare manualmente dei pezzi molto grossi, senza naturalmente dimenticare che la lama deve essere affilata correttamente. Per facilitare le cose, dovrete preparare la lama passandola con la paraffina (o con una candela). Fate attenzione a non lubrificarla mai perché il grasso gonfierebbe e macchierebbe il legno. L’inizio del taglio è molto importante per proseguire diritti seguendo il tracciato (ogni colpo deve seguire un tracciato definito in precedenza con strumenti di precisione come la riga graduata, il compasso o la squadra). Mettete l’unghia del pollice sinistro (se non siete mancini) sulla linea tracciata prima di segare per fermare la lama della sega. Tenete la lama in posizione quasi orizzontale e tagliate il legno spingendo e tirando l’impugnatura, a piccoli colpi. Quando la lama sarà penetrata di qualche centimetro, non dovrà più deviare e potrete togliere il pollice. A mano a mano che la lama penetra nel legno, inclinate la sega fino ad ottenere un angolo di 45°. Scendendo, la lama taglia il legno. Quando la spingete, il vostro avambraccio deve trovarsi esattamente allo stesso livello della lama che è, per così dire, un prolungamento del braccio. Il movimento stesso nel segare esercita una pressione sufficiente sull’utensile e per questo non occorre forzare, altrimenti la lama si blocca nella fessura. Il movimento deve essere abbastanza lento (perché non fatichiate inutilmente) e senza strappi. Un pezzo di legno deve sempre essere tagliato con la faccia a vista rivolta verso l’alto; questo perchè i denti della sega tendono a strappare le fibre, quando escono dal materiale. Per segare bene e senza fatica è essenziale tenere ben fermi i pezzi. I pezzi piccoli dovranno essere tenuti sul tavolo da lavoro con la mano sinistra. Per i pezzi più grandi o per i lavori di precisione, occorre bloccare il legno con dei sergenti, con una cassetta per ugnatura (adatta per i pezzi piccoli) o con una guida per tagli con la sega. Le grandi tavole o i pannelli devono essere appoggiati su cavalletti o sulle spalliere delle sedie rendendoli stabili.
Quando tagliate con una sega, pensate allo scarto, vale a dire al pezzo di legno che si staccherà. Se si tratta di una tavola grande, essa rischia di spezzarsi a fine taglio, il che potrebbe causare la lacerazione delle fibre. Per evitare questo inconveniente, occorre sostenere questo scarto fino alla fine dell’operazione di taglio (con la mano sinistra o con un supporto). Inoltre, quando segate una tavola nel senso della lunghezza, spesso la lama si blocca a causa del restringimento delle fibre. Utilizzate dei piccoli cunei per mantenere ben divaricata la fessura del taglio.
Guida per tagli
In commercio troverete numerosissime guide per segar. più o meno semplici. Potete realizzarne una voi stessi. Questo accessorio consente di tenere ben fermo il pezzo e di effettuare un taglio diritto, oltre a proteggere il tavolo da lavoro contro i colpi di lama incontrollati. È costituito da una tavoletta di legno e da due listelli. La tavoletta deve essere tagliata ad angolo retto (dopo essere stata tracciata con la squadra). Il listello inferiore è largo tanto quanto la tavoletta, quello superiore è più corto di qualche centimetro; questi due pezzi sono semplicemente inchiodati sulla tavoletta. Per segare, bloccate il listello inferiore contro il bordo del tavolo e spingete il pezzo contro il listello superiore. Il tutto deve essere bloccato con la mano sinistra. Iniziate a segare premendo la lama della sega a dorso contro il listello superiore. All’inizio, la sega dovrà essere leggermente inclinata, mentre alla fine sarà in posizione orizzontale. Le guide in commercio hanno un ceppo verticale inclinabile a cui viene appoggiata la lama.
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Dentatura e strada
Il legno viene segato grazie a dei piccoli denti taglienti. Questi denti possono essere di diverse dimensioni ma, affinché la sega funzioni, devono essere ben affilati. I denti sono più o meno inclinati sul piano orizzontale e questa inclinazione conferisce una certa larghezza alla linea lasciata dalla segatura, sempre più spessa della lama stessa. Siamo in presenza di quella che viene chiamata la “strada” della sega, che consente il movimento di avanti e indietro, senza inceppamenti e con la contemporanea rimozione della segatura. Per le seghe da falegname, la dentatura più diffusa è quella triangolare inclinata: la faccia tagliente dei denti (in avanti) è perpendicolare alla direzione della sega. La dentatura della maggior parte dei saracchi, delle seghe per pannelli o dei gattucci è di questo tipo. I denti sono dei triangoli le cui punte formano tra loro un angolo di 60°. Quando i denti della sega tagliano il legno, tendono a perdere l’affilatura (come del resto tutti gli utensili!). Alcune essenze di legno, a grana fitta e a forte densità, causano una perdita dell’affilatura molto rapida. Lo stesso succede con i derivati del legno, in quanto le colle e i leganti sono nemici dichiarati del taglio. Anche la ruggine è molto dannosa per l’utensile: una sega arrugginita deve essere rimessa a nuovo e riaffilata con cura. Le seghe che servono per il taglio di pezzi molto grandi presentano in genere delle dentature molto diverse con denti differenti tra di loro. La manutenzione delle seghe consiste in particolare nel mantenere i denti ben taglienti e nel conservare una larghezza corretta della strada. L’affilatura deve essere eseguita abbastanza frequentemente. I denti triangolari vanno affilati con una piccola lima (anch’essa triangolare). Per stradare la sega, vale a dire per divaricare i denti sul piano orizzontale, ci si serve di una pinza speciale, la pinza per allicciare. Si inclinano i denti a sinistra e a destra alternativamente. La strada non deve superare una volta a mezza lo spessore della lama. È bene non tentare di affilare le seghe inaffilabili.
Cassetta per ugnatura
Questo accessorio costituisce una guida preziosa per i tagli con la sega. Consente di segare i pezzi piccoli ad angoli di 90 e 45 gradi, senza doverli tranciare prima (è sufficiente misurarne la lunghezza). La cassetta per ugnatura è molto usata per il taglio di modanature decorative, ma anche per la segatura di pezzi piccoli destinati a costituire la struttura di un mobile. Essa serve anche nel campo elettrico per il taglio delle canalette (in legno o in plastica). Una cassetta per ugnatura si usa con la sega a dorso o con una sega per pannelli a dentatura molto fine. La cassetta tradizionale è in legno, ma oggi ne esistono anche in plastica. Per utilizzarla, il pezzo deve essere posto sul fondo della scatola e bloccato contro l’angolo con la mano sinistra. Si passa la sega negli intagli ai lati, tenendo la lama in posizione orizzontale. Per lavorare più comodamente, è meglio immobilizzare la cassetta tra le ganasce di una morsa o inchiodandola: i chiodi vanno piantati sul fondo ma solo per metà della loro lunghezza. La si può anche fissare sul tavolo da lavoro usando un sergente (o semplicemente tenendola ben ferma con la mano sinistra, contemporaneamente al pezzo). La sega (tenuta sempre in posizione orizzontale) penetra fino al fondo della cassetta, rischiando cosi di produrre dei tagli. Per evitare questo inconveniente dovrete mettere sul fondo un pezzetto di legno (o di compensato) che cambierete ogni tanto. Non utilizzate la cassetta con una sega a strada larga perchè rovinereste gli intagli di guida.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.