Indice
In questa guida spieghiamo come scolpire il legno.
BLOCCAGGIO DEL PEZZO IN LAVORAZIONE
Per scolpire si usano attrezzi molto affilati che sono sia spinti sia piantati nel legno. Per lavorare con cura e in sicurezza è essenziale quindi che il legno sia tenuto con forza. Il sistema più indicato per tenere il pezzo in lavorazione dipende dalle dimensioni e dalla forma del legno da scolpire. Si possono usare dispositivi di bloccaggio speciali o i comuni morsetti da falegname.
Il banco di lavoro
Si può lavorare alle sculture sia sul banco da falegname tradizionale sia sull’apposito banco da scultore. La scelta dipende dal tipo di lavoro che si affronta.
Il banco deve comunque offrire superficie sicura e solida su cui sia comodo lavorare. Nella scultura a tutto tondo la base dell’opera deve essere 100 mm circa sotto i gomiti o alla loro stessa altezza.
Con alcune tecniche di intaglio a scaglie si lavora con il pezzo sulle ginocchia dell’intagliatore seduto, con la mano come unico dispositivo di bloccaggio, In definitiva, però, il sistema migliore per tenere il pezzo è quello che risulta più comodo a chi lavora.
Per l’intaglio e per la scultura a rilievo il normale banco da falegname fornisce spesso la base migliore, purché si riesca a premere sul pezzo. L’ampia superficie di lavoro offre buon sostegno ai pezzi larghi e piatti, quali le cornici di specchi. inoltre permette di montare vari dispositivi di bloccaggio.
Morsetto girevole
Nella scultura a tutto tondo è molto utile riuscire a modificare rapidamente l’angolo di lavoro. Lo speciale morsetto per scolpire si posiziona in tutte le angolazioni e si fissa sicuramente in posizione. La testa girevole può essere munita di platorelli di dimensioni diverse secondo le dimensioni dell’opera.
Morsa da fabbro
La morsa può essere utilizzata in scultura, ma con le “ganasce morbide”, poiché quelle metalliche danneggiano il legno a meno che il pezzo in lavorazione abbia parti di scarto da serrare nella morsa. Le morse da fabbro studiate per ruotare sulla base sono le più versatili.
Barletto
I barletti sono molto utili per tenere fissati con sicurezza i pezzi piani sul banco. Tra la ganascia del morsetto e il pezzo in lavorazione si interpongono sempre blocchetti di protezione di legno di scarto
Fermi
I fermi si usano per tenere sul banco i pezzi piani Riesce più facile se il banco è dotato della morsa parallela con cui serrarli. Se manca, si esercita la pressione con cunei contrapposti tra i due fermi. Se necessario, per tenere con maggiore sicurezza i pannelli piani, si avvitano al banco blocchetti di legno sui quattro lati del pannello stesso.
Morsa da scultore
La speciale morsa da scultore è simile come principio a quella da fabbro, ma è realizzata in legno. Le ganasce inoltre sono più profonde e foderate in sughero o in cuoio per proteggere il pezzo in lavorazione. La morsa si fissa al banco con una sola vite di bloccaggio. Ciò permette di ruotare la morsa a tutte le angolazioni. La morsa, che è alta 225 mm. una volta montata sul banco da falegname standard porta il pezzo a altezza di lavoro comoda.
Morsa da modellista
E’ la versione metallica della morsa da scultore. Ha ganasce larghe, rivestite in legno, che possono ruotare per accogliere blocchi sagomati.
Vite di bloccaggio
La vite di bloccaggio si usa per fissare con forza i blocchi di legno sagomati al banco da falegname o da scultore. Dopo aver avvitato la punta filettata nella base del blocco, si infila il gambo nell’apposito foro del banco e si blocca con il grande dado a alette.
Banco da scultore
Il banco da scultore è un banco specializzato ideale per lavorare alle sculture a tutto tondo poiché permette di scolpire e vedere l’opera da tutte le direzioni. I banchi tradizionali in legno sono realizzati con tre o quattro pesanti gambe divaricate, che assicurano la stabilità della base. Lo spesso piano di lavoro è forato per accogliere la vite di bloccaggio o altri dispositivi, mentre il ripiano (o la rastrelliera) inferiore può essere caricata con pesi per aumentare la stabilità.
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REALIZZAZIONE DELLE SCULTURE
Le forme principali di scultura in legno sono il rilievo e il tutto tondo. La scultura a rilievo è destinata a essere vista da un lato solo e pertanto è quasi sempre scolpita su tavole piane o su blocchi relativamente sottili. Lo spessore del legno e il livello cui il piano di fondo è tagliato determinano la classificazione dell’opera in bassorilievo o in altorilievo. La tecnica è utilizzata per l’abbellimento di mobili e di pannellature a parete. La scultura a tutto tondo, tridimensionale, è pensata per essere vista da tutti i lati. Permettendo la più completa libertà di espressione è il tipo di scultura forse più impegnativo, dato che richiede senso della forma intuitivo e ben sviluppato.
IMPUGNARE GLI ATTREZZI
Le tecniche di lavoro degli attrezzi sono le stesse sia per la scultura a rilievo sia per quella a tutto tondo. La scultura è un’attività che si basa sull’abilità naturale. Coordinamento tra mani e occhio, senso delle proporzioni, interpretazione di materiali e grana e sensibilità alle linee naturali, tutto contribuisce alla realizzazione di belle sculture. Impugnare gli attrezzi correttamente è il primo passo. Il modo in cui si impugnano scalpelli e sgorbie da scultore dipende dal tipo e dalle dimensioni dell’opera. dalla durezza del legno e dal tipo di taglio da eseguire.
Tagli di ripulitura
I tagli di ripulitura si eseguono con entrambe le mani sull’attrezzo. In genere il manico è tenuto nella mano che si usa per scrivere. Si deve, però, imparare a lavorare tenendo l’attrezzo anche nell’altra mano, poiché spesso è più agevole cambiare mano invece di girare intorno al pezzo.
Posto che si sia destrorsi, si impugna il manico nella destra con l’indice disteso, allineato alla lama. La testa del manico cade automaticamente al centro del palmo della mano, assicurando un buon controllo dell’attrezzo. La mano sinistra, appoggiata al legno, è usata per offrire resistenza alla spinta esercitata dalla destra. Serve anche a guidare la lama. Variando la resistenza applicata alla lama si determina la velocità di taglio.
Per tagli pesanti si posa l’indice della mano destra sopra la lama e si impugna la lama stessa nella sinistra chiusa a pugno (1). Per tagli più leggeri, si stringe la lama tra pollice e indice della sinistra, tenendo la mano sopra o sotto (2).
Nei tagli verticali si tiene il manico nel pugno e si posa il pollice sulla testa. La lama si guida e si controlla con pollice e indice della mano sinistra, con le altre dita piantate con forza sulla superficie del pezzo in lavorazione (3).
Uso del mazzuolo
Quando si scolpisce con il mazzuolo, posto che si sia destrorsi. si tiene scalpello o sgorbia nella sinistra e si usa la destra per azionare il mazzuolo.
Si impugnano i due terzi inferiori del manico di scalpello o sgorbia. con la faccia superiore della lama nello stesso piano del fronte del pugno (4). In questo modo si può cambiare l’angolo di taglio ruotando semplicemente il polso senza modificare l’impugnatura.
Con il mazzuolo si danno colpi brevi e decisi sull’attrezzo. Con la pratica si intuisce l’angolo corretto cui posizionare il tagliente e la forza necessaria per tagliare con efficacia il legno.
Leggere le fibre
La scultura differisce da tutti gli altri sistemi di taglio del legno nel fatto che in genere i tagli a rimuovere sono praticati trasversalmente alle fibre, come durante l’uso delle sgorbie nella sbozzatura della forma. Purché gli attrezzi siano affilati come rasoi, tagli netti e accurati sono possibili e quelli relativamente profondi non strappano le fibre. come invece accade facilmente quando si lavora lungo le fibre.
A un certo punto del lavoro inevitabilmente il legno risulta tagliato da tutti gli angoli. Si studiano le fibre e si eseguono i tagli nella direzione in cui è meno probabile strapparle. La qualità del taglio è la guida migliore.
I tagli a sgorbia eseguiti in diagonale alle fibre producono scanalature con taglio netto a un lato e taglio irregolare all’altro, dove corre contro la direzione delle fibre (5).
Allo stesso modo quando le fibre sono angolate rispetto la superficie del legno, il taglio netto o irregolare dipende dalla direzione del taglio (6).
Le fibre irregolari o selvagge sono difficili da lavorare, dato che non seguono schemi precisi. Si praticano quindi solo tagli poco profondi, per ridurre al minimo i danni al legno, e si tengono gli attrezzi affilati come rasoi.
DISEGNI PREPARATORI
La maggioranza delle opere di scultura é di tipo figurativo. anche se spesso stilizzato piuttosto che naturalistica L’opera, se realizzata per assomigliare al soggetto prescelto, deve essere ben studiata e le forme stilizzate devono apparire “corrette”.
Pervenire alla comprensione di come appariranno i soggetti richiede pratica, ma ci si può aiutare realizzando disegni preparatori. Questi non si utilizzano necessariamente come soggetti in se stessi, ma aiutano a vedere come superfici, grane e forme interagiscono con l’ambiente circostante.
Grazie a tali conoscenze risulta più facile visualizzare le forme quando si inizia a realizzare l’opera. Inoltre disegnando numerosi schizzi si sviluppa la capacità di disegno, che è fondamentale.
SCULTURA A RILIEVO
La scultura a rilievo sfrutta il gioco di luci e ombre per esprimere le forme. Maggiore è il rilievo, più contrastanti e scenografici sono gli effetti. La scultura a rilievo è una buona introduzione alla scultura, poiché si impiega la maggior parte degli attrezzi e l’opera è un po’ più facile da visualizzare. Inoltre è economica quanto all’uso dei materiali e il legno può essere lavorato sul banco di lavoro normale senza l’aiuto di dispositivi di bloccaggio speciali
Tracciamento del disegno
La prima fase è la realizzazione del disegno al vero del rilievo prescelto. L’esempio illustrato è una lettera ornamentale che. comprendendo forme sia geometriche sia naturali, costituisce anche un esercizio interessante. Quando si lavora da originali che non sono delle dimensioni corrette, si ingrandiscono o si riducono con il sistema della quadrettatura (a destra) o con la fotocopiatrice. Con il nastro adesivo si fissa il disegno al legno e, usando la carta carbone, lo si traccia sulla superficie di questo. Si riporta la profondità del rilievo sul bordo del pezzo con il graffietto regolato a 18 mm.
Taglio del piano di fondo
Si inizia incidendo intorno al disegno con lo scalpello per troncare o con la sgorbia profonda. Si praticano i tagli a 3 mm circa dal contorno e si prende nota della direzione delle fibre (1). Poi si rimuove lo scado sino a 2 mm circa dalla linea del fondo, lavorando trasversalmente alle fibre (2) con la sgorbia n 8 o n 9 larga 18 mm circa
Il “rilievo” segue il lavoro di sgrossatura del fondo. Con lo scalpello, o con la sgorbia di curvatura adeguata, si rifilano verticalmente i bordi del disegno (3). Non si deve tagliare troppo a fondo altrimenti i tagli appaiono a piano di fondo finito.
Si finisce il fondo con la sgorbia larga e poco profonda, come la n 3 da 25 mm, poi con la sgorbia a cucchiaio si lavora all’interno della lettera (4). Le sottili tracce dell’attrezzo si lasciano oppure si liscia la superficie a scalpello. Poi, lavorando allo stesso modo, si abbassa la faccia della lettera di 9 mm circa, lasciando sporgere in pieno il fogliame.
Modellatura
Ora si possono modellare fogliame e faccia della lettera. Si tracciano le linee di contorno interne lungo i bordi della lettera. Si taglia poi una scanalatura poco profonda a V lungo le linee di contorno interne. Si arrotonda l’area interna con lo scalpello (5). Si leviga con la sgorbia rovescia adatta alla curva, altrimenti si usa la carta abrasiva, ma solo dopo il completamento del rilievo principale.
Segue ora la “sbozzatura” o taglio approssimativo della forma del fogliame. Si inizia con la sgorbia e si passa alla sgorbia a cucchiaio per le curve strette.
Si lavorano le punte delle foglie arricciate. Si formano e si lisciano le forme rilevate delle foglie con tagli lunghi radenti (6), poi con lo scalpello per troncare si eseguono i particolari della venatura. Le punte delle foglie arricciate si tagliano sottosquadra per assottigliare i bordi. Con lo scalpello per troncare si eseguono le linee ornamentali su lettera e contorno. La decorazione a punti si trapana o si realizza a punzone dopo il taglio delle linee ornamentali tratteggiate.
SCULTURA A TUTTO TONDO
Questo tipo di opere rappresenta una sfida per lo scultore, dato che richiede capacità artistiche oltre a capacità manuali. II soggetto può essere naturalistico o astratto, dipende dallo scultore e, a volte, dalle caratteristiche naturali del legno. Le opere sottotagliate profondamente e traforate, che lasciano sezioni di legno sottili e deboli, sono difficili per i principianti. Le forme semplici e piene sono più facili da realizzare con buoni risultati.
Tracciamento dell’opera
Per alcuni la scultura a tutto tondo implica solo la scelta, la messa in posizione del blocco di legno e il taglio: la forma dell’opera evolve durante la rimozione del legno sulla base del contorno solo immaginato. Tuttavia il procedimento può essere rischioso. Sino a quando non si è scultori esperti, è consigliabile preparare disegni accurati e tracciare linee di guida sul blocco di legno prima di iniziare.
La scultura della mano stretta a pugno è illustrata come esempio caratteristico. Le mani sono soggetti interessanti per la scultura a tutto tondo. Si possono studiare mentre si lavora e tentare pose più complesse man mano che si progredisce.
Si preparano in scala al vero le viste frontale e di Iato del soggetto prescelto. Anche le viste dal dietro e in pianta sono di aiuto. I disegni possono essere desunti da fotografie del soggetto prese idealmente da tutti i lati. Le fotografie, però, riproducono l’effetto prospettico: le parti più lontane dall’apparecchio risultano più piccole pertanto nei disegni si devono aggiustare gli scorci. Se necessario si ingrandisce l’immagine con il sistema della quadrettatura.
Con la carta carbone si ricalcano le viste frontale e di lato su due facce adiacenti del blocco di legno preparato (1). Materiale in eccesso in altezza permette di serrare il blocco nella morsa.
Sagomatura Iniziale
La maggio parte dello scarto può essere rimossa scolpendo, ma è più pratico usare prima le seghe a mano o quelle elettriche. Con le seghe a mano, si pratica una serie di tagli diritti sino al contorno, lavorando dalle due facce (2). Si rimuove lo scarto con lo scalpello. lasciando il blocco sgrossato con gli angoli retti. In alternativa si taglia con la sega a nastro lungo i contorni tracciati. Si taglia prima la vista di lato, poi si rifissa temporaneamente in posizione íl ritaglio con nastro adesivo o con chiodi sottili o con semenza (3). In questo modo il blocco resta squadrato e rimane la linea di taglio della vista frontale. Si controlla se i chiodi sono piantati solo nel materiale di scarto e non ostruiscono la linea di taglio.
Si taglia seguendo il contorno della vista frontale. Il blocco appena sgrossato è ora pronto per essere scolpito. Se possono essere di aiuto, si tracciano altre linee di guida all’interno della sagoma sgrossata.
Sbozzatura
Con il blocco tenuto con forza sul banco si inizia a sbozzare la forma eliminando gli angoli retti con sgorbia e mazzuolo e lavorando trasversalmente alle fibre (4).
Con la sgorbia poco profonda si sagomano i piani formati dalle dita piegate. Si taglia nel legno in corrispondenza dei punti in cui le dita incontrano il palmo e si incavano indice e pollice (5). Mentre si lavora si controlla la forma da tutti i lati.
Modellatura
Si dà forma alle nocche e si arrotondano le dita riducendo gradualmente il legno con sgorbia e scalpello. Poi si affinano le forme delle dita, pollice compreso, e si incidono i particolari delle corrugazioni e delle pieghe delle dita e delle unghie (6). Possono essere necessari scalpelli e sgorbie piccole. Il grado di levigatura delle superfici è solo problema di scelta personale. Si possono sia lasciare i segni degli attrezzi sia levigare la superficie con lime mignon e carta abrasiva fine. Si rifinisce con sigillante trasparente e con lucidatura a cera.
INTAGLIO A SCAGLIE
L’intaglio a scaglie è una tecnica antica utilizzata nella decorazione di mobili e oggetti in legno. Si basa su una serie di semplici tagli che sono combinati per produrre una grande varietà di schemi geometrici incisi. I tagli possono essere praticati con scalpelli e sgorbie, ma la maggioranza degli incisori utilizza speciali coltelli realizzati appositamente.
ATTREZZI PER INTAGLIO A SCAGLIE
i coltelli di buona qualità hanno lama corta e rigida con manico ben sagomato che aderisce comodamente al palmo della mano.
I coltelli da intaglio a scaglie sono prodotti con lame di forme diverse. La maggior parte dei tagli si esegue con due tipi soli: il coltello da taglio e quello a pugnale.
Il coltello da taglio, in genere con tagliente diritto. si usa per rimuovere le scaglie di legno, mentre il coltello a pugnale, con estremità obliqua affilata, si pianta nel legno per realizzare tagli brevi e disegni decorativi. Il coltello a pugnale non è mai usato per rimuovere il legno.
Si inizia con questi due coltelli e si provano gli altri solo quando la tecnica di taglio non produce i tagli netti necessari. Oltre ai coltelli sono necessari la riga, la matita B. il compasso e la squadra a zoccolo per tracciare i disegni prescelti.
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Affilatura dei coltelli
Le forme nette incise in modo vivo sono l’essenza dell’intaglio a scaglie ben fatto. Indipendentemente da come si sia tracciato il disegno e da come si siano seguite le linee, se i tagli non sono vivi il risultato finale appare grossolano: i coltelli quindi devono essere sempre affilati come rasoi.
Prima si affila il tagliente sulla pietra media, tenendo la lama del coltello a angolo retto rispetto al lato della pietra e con angolo non superiore a 10 gradi rispetto alla superficie.
Si passa la lama avanti e indietro, tenendo il tagliente per tutta la lunghezza a contatto con la pietra. Si capovolge la lama e si affila l’altra faccia allo stesso modo. Si passa poi la lama sulla pietra fine quindi sulla correggia di cuoio lubrificata.
Il coltello a pugnale si affila in modo simile, ma tenendolo a 30 gradi rispetto alla pietra.
Tracciamento
In genere l’intaglio a scaglie è basato su forme geometriche, ma si può realizzare anche a forme libere.
Si può tracciare prima il disegno sulla carta e poi riportarlo sulla superficie del pezzo in lavorazione o tracciarlo direttamente su questa.
Le linee di guida si segnano sottili, dato che la maggior parte di esse rimane a intaglio ultimato. Si cancellano poi con la gomma da matita. Se si carteggiano, si perdono i bordi vivi degli intagli.
Impugnatura dei coltelli
Il coltello da taglio può essere usato sia per tagliare verticalmente nel legno sia tenuto angolato per eseguire tagli inclinati. I tagli delle scaglie sfaccettate si eseguono tenendo il coltello angolato con angolo costante di 45°.
Con il coltello da taglio i tagli di base sono tre. I primi due si eseguono tirando e il terzo spingendo. Nei tagli curvi si usa il pollice per guidare e equilibrare la mano che funge da fulcro e per intuire la profondità di taglio.
Il coltello a pugnale si tiene in verticale e lo si preme nella superficie eseguendo corti tagli diritti o intagli a forma di cuneo.
REALIZZAZIONE DELLE FASCE DI BORDO
Le fasce di bordo, molto comuni nell’intaglio a scaglie. si basano di solito su triangoli equilateri e rettangoli.
Per tracciare il disegno delle fasce a triangoli equilateri, si segnano prima di tutto le linee di guida (1). Si tiene il coltello da taglio sulla linea di un lato, con la punta sul vertice. Si preme poi la punta diritta nel legno per una profondità di 3 mm circa. Si tira il coltello verso l’operatore in modo che la punta si sollevi in superficie alla linea di base tracciata (2). Si lavora allo stesso modo sull’altro lato. Si recide il truciolo con la lama tenuta poco angolata e seguendo la linea di base (3). I vari disegni delle fasce si realizzano con questo stesso tipo di taglio.
Per le fasce a triangoli rettangoli sfaccettati, prima di tutto si traccia la serie di quadrati e si disegnano le diagonali. Si tiene il coltello angolato rispetto alla superficie, con la punta sul vertice del triangolo. Si preme la lama nel legno e la si tira lungo la linea e fuori dalla superficie (4). Si lavora allo stesso modo a quadrati alterni. Si ruota il pezzo in lavorazione e si eseguono gli stessi tagli nei quadrati adiacenti, ma questa volta spingendo il coltello in modo da allontanarlo (5).
Si ritorna quindi al primo tipo di taglio e si taglia lungo la linea di base (6), ricordando di tenere sempre il coltello alla stessa angolazione in modo che i tagli si incontrino esattamente al centro dell’intaglio.
TAGLIO DELLE LINEE DI BORDO
Le linee incise si usano per definire i bordi delle fasce decorate. Si incidono praticando due tagli che formino una V.
Il primo taglio deve essere inclinato a allontanarsi dal disegno. Si tira la lama nel legno e si segue con attenzione la linea. guardando appena davanti alla lama stessa. Si ruota il pezzo in lavorazione e si esegue lo stesso taglio rimuovendo lo scarto.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.