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I chiodi e il martello fanno chiaramente parte dell’attrezzatura di base per il fai da te, che li utilizza per assemblare pezzi o rinforzare assemblaggi. Non è detto però che si conoscano tutti i segreti per piantare correttamente un chiodo.
Di solito l’inchiodatura serve ad assemblare pezzi di falegnameria diversi: è per questo che si parla di pezzi incollati inchiodati. Nonostante non si tratti di una tecnica tradizionale (i mobili dei falegnami vengono realizzati senza chiodi né viti), l’inchiodatura è alla base di numerose realizzazioni (che troverete nella nostra rubrica di falegnameria), che utilizzano il legno come elemento principale. I chiodi sono venduti a peso o a numero di pezzi, nei negozi di ferramenta, mentre si diffondono sempre più le confezioni in blister di plastica, reperibili per lo più nei grandi magazzini. Ogni confezione indica con precisione il tipo di metallo, la lunghezza e il diametro o la forma della testa, oltre al peso totale e al numero (per i chiodi grossi). In effetti, esiste una gamma talmente vasta che talvolta è persino difficile raccapezzarsi. In pratica, per i lavori in legno, si utilizzano essenzialmente i chiodi a testa ovale, che possono essere punzonati sotto la superficie, che va poi stuccata e carteggiata.
I chiodi a testa piatta in genere sono destinati ai lavori non di precisione o provvisori.
Il problema della conservazione è importante, poichè i chiodi messi alla rinfusa in una cassetta non servono a molto, tanto ci si scoraggia a cercarli. La tradizionale scatola per chiodi a scomparti rimane forse la soluzione migliore, anche se vi costringerà a classificare i chiodi. Potete anche appendere i diversi blister in plastica contenenti i chiodi su un pannello, insieme alle viti, vicino al vostro banco da lavoro.
Principali categorie
Il chiodo da falegname per eccellenza è quello a testa piccola, arrotondata ed ovalizzata, in quanto lo si può rendere completamente invisibile affondandone la testa con un punzone. Si tappano quindi i fori usando uno stucco per il legno, si leviga e si procede alle finiture. Le dimensioni più comuni variano da 10 a 60 mm, ma se ne trovano facilmente anche di più lunghi. I chiodi a testa piatta servono per lavori provvisori o piuttosto grossolani, per esempio per la costruzione di casse. In alcuni assemblaggi si fa in modo che la testa del chiodo rimanga visibile, conferendole in tal modo un ruolo decorativo. In questo caso si utilizzano preferibilmente chiodi con testa rotonda. A volte, sono questi i chiodi che si utilizzano per il fissaggio di ferramenta sulle ante dei mobili. Per certi materiali moderni è necessario utilizzare chiodi speciali. Nei pannelli di truciolare privi di fibre, i chiodi lisci hanno poca tenuta; dovrete quindi ricorrere a dei chiodi per pannelli (generalmente a spirale). Questo tipo di chiodo si può utilizzare anche per i compensati multistrato o paniforti (che tuttavia trattengono meglio i chiodi comuni).Da tenere infine presente che alcuni tipi di legno, le cui fibre non sono elastiche, tengono male i chiodi.
Ultimo aggiornamento 2024-12-12 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Chiodi piccoli
Alcuni chiodi sono così piccoli che è difficile tenerli fra le dita per colpirli con il martello. Bisogna quindi ricorrere a sistemi diversi, che permettano di inchiodare anche le bacchette più sottili e le modanature più delicate (per esempio, le canalette in plastica utilizzate per gli impianti elettrici). Si usano dei martelli a penna magnetizzata, che non lascia scappare la punta del chiodo (difficile da posizionare). Potete anche tenere la puntina fra le ganasce di un paio di pinze: in questo modo potete affondare a metà le punte, mettendo la bacchetta sul tavolo da lavoro e quindi posizionarla per terminare l’inchiodatura.
Chiodi per ogni esigenza
La diversità dei materiali utilizzati oggigiorno, vi obbligherà a ricorrere a dei chiodi adatti per ottenere una buona tenuta. È per questo che i chiodi a spirale o ad asta striata sono molto usati, soprattutto per i derivati del legno. I chiodi per decorazione tradizionali hanno una testa rotonda: possono essere in rame o in bronzo e servono per fissare ferramenta o altri elementi destinati a rimanere in vista. Essi costituiscono quindi un elemento di arredamento. I chiodi neri sono in acciaio temprato e si distinguono per la loro capacità di penetrare in profondità nei materiali più duri (per esempio, il calcestruzzo). Possono essere usati per esterni, in quanto resistono alla corrosione. Tuttavia, occorre fare attenzione nel piantarli, perchè si possono facilmente spezzare. Per i grandi lavori di assemblaggio, sceglierete i chiodi da carpentiere (ad asta liscia o scanalata ed a testa piatta). Fate attenzione, perchè con questi chiodi è facile fessurare i pezzi. I chiodi con asta quadrata servono in parti-colar modo per i legni teneri, perchè la presenza di spigoli permette una miglior penetrazione nel legno. Questo tipo di chiodo può essere utilizzato per lavori di carpenteria leggeri (inchiodatura nel gesso, per esempio).
Chiodi in vista
Spesso è necessario nascondere le teste dei chiodi che deturpano l’estetica di alcuni mobili di falegnameria e che a volte impediscono di eseguire le finiture. Quando è possibile, si piantano le punte dei chiodi nelle parti dei mobili non in vista (contro- paramento), ma il più delle volte si usano chiodi a testa tonda od ovale che si possono facilmente incassare con il punzone. Per un miglior risultato, utilizzate un punzone con punta adatta al diametro della testa del chiodo (potete trovare in commercio punzoni con punte da 2 a 6 mm). In seguito, tappate i buchi con dello stucco per legno che applicherete con la spatola. Fate asciugare il prodotto per qualche ora prima di levigare.
Lo stucco per legno diventa invisibile dopo la finitura (levigatura o verniciatura del pezzo).
Un modo semplice per nascondere un chiodo su un pezzo in vista consiste nel sollevare un truciolo di legno, senza staccarlo. usando uno scalpello perfettamente affilato. Si pianta quindi il chiodo nella tacca e si incolla. Si rimette a posto il truciolo e gli si sovrappone un peso durante l’essiccazione.
Assemblaggi inchiodati
Perché un assemblaggio inchiodato tenga, è necessario che i chiodi resistano bene alle pressioni che esercitate sui pezzi. Dovrete quindi piantarli con inclinazioni diverse, in modo da ottenere il massimo di solidità. Dovrete rispettare questa regola il più possibile, in modo particolare quando piantate un chiodo su una superficie in legno di testa dove le punte tengono meno che lungo le fibre. Evitate di piantare i chiodi troppo vicino alle coste, sia che si tratti di legno che dei suoi derivati; si rischia infatti lo scoppio del materiale.
I chiodi piantati vicino all’estremità di un pezzo possono provocarne la spaccatura soprattutto quando sono nella stessa fibra; è bene quindi che non piantiate i chiodi troppo vicini all’estremità e che essi vengano distribuiti opportunamente.
Alcune essenze di legno sono talmente dure che è difficile piantare dei chiodi senza piegarli: dovrete perciò praticare un foro prima di conficcare il chiodo, proprio come per una vite.
Per evitare che i pezzi si rompano, smussate la punta dei chiodi con un martello: in questo modo essa strapperà le fibre, invece di separarle.
Schiodare
Il chiodo si estrae con la penna biforcata del martello da falegname o con delle tenaglie. Per i chiodi grandi potrete anche usare un piede di porco, che permette di esercitare una forte trazione, facendo leva.
Per estrarre il chiodo è spesso necessario proteggere la parte a vista del pezzo; la parte curva del martello o la parte della tenaglia che poggia sul legno, potrebbero lasciare dei segni. Occorre quindi mettere una zeppa sottile di compensato, proprio accanto al chiodo. Se si rompe la testa del chiodo o si trancia, l’unico rimedio consiste nel fare uscire la punta dall’altro lato del pezzo di legno, spingendola con il punzone. Quando sarete riusciti a far uscire una parte del chiodo, la testa sarà troppo alta per poter continuare il movimento a leva, per cui dovrete utilizzare un cubo di legno, da porre contro il chiodo.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.