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L’avvitamento risulta ben saldo solo quando viene effettuato in modo corretto e le viti utilizzate si adattano ai materiali da assemblare.
Le viti vengono utilizzate per rinforzare gli assemblaggi in legno. La loro filettatura si infigge nel legno, creando una solidità perfetta, ma avvitare non é così semplice come si potrebbe pensare di primo acchito, occorre infatti impiegare utensili e tecniche che è necessario conoscere perfettamente. Prima di poter avvitare, è necessario forare il materiale: a questo proposito, si possono utilizzare trapani elettrici, trapani a mano o girabacchini, attrezzati con la punta adatta. Una volta forato il legno, spesso occorrerà fresare l’entrata del foro per mascherare meglio la testa della vite, nel caso in cui quest’ultima sia del tipo a scomparsa. Infine, per un miglior avvitamento, dovrete aver cura di utilizzare un buon cacciavite, con la lama adatta alla vite da avvitare.
A parte le viti per truciolare le viti per il legno sono filettate in una parte della loro lunghezza (gambo), contrariamente alle viti per il metallo, che sono invece filettate interamente. Potrete trovarne diversi modelli. Tra la testa e la filettatura si interpone una zona liscia chiamata comunemente “radice” o “collare”. Da sola, la vite non riuscirebbe assolutamente a forare i due pezzi di legno da avvitare. Lo sforzo esercitato sulla sua testa sarebbe eccessivo e rischierebbe di danneggiare i filetti, gli unici che le consentono di rimanere agganciata al legno. Ecco perché è necessario effettuare una foratura preliminare del legno, attraverso la quale sarà fatta passare la vite: la lunghezza del collare deve essere pari allo spessore del legno. Se la testa della vite è svasata, la foratura deve essere completata con una fresatura, operazione che consiste semplicemente in un allargamento dell’entrata del foro, per poter incassare la testa della vite. Una volta ricoperta di stucco per il legno, a lavoro ultimato, sarà completamente invisibile e l’assemblaggio potrà dirsi perfettamente riuscito.
Foratura
L’avvitamento non richiede esclusivamente l’azione di esercitare una pressione sulla testa della vite con un cacciavite. È anche necessario preparare l’alloggiamento della vite, tramite una foratura, che effettuerete esclusivamente su uno dei due pezzi di legno, quello attraverso il quale passerà la vite per agganciarsi al secondo pezzo. Allo stesso modo, quando si deve fissare un listello contro un muro (per esempio nel caso in cui fosse necessario montare uno scaffale), è necessario forarlo da una parte all’altra per poter creare il passaggio per la vite, che si ancorerà al tassello ad espansione. infisso nella parete.
Utensili per la foratura
Il trapano elettrico è l’utensile più importante, in quanto permette un lavoro rapido e senza sforzi. Trova numerosi impieghi nelle abitazioni e rappresenta uno degli utensili elettrici portatili di cu va sicuramente consigliato l’acquisto. Il trapano è inoltre un utensile molto interessante, poiché può costituire il corpo base su cui possono essere montati, a seconda delle necessità, un certo numero di accessori (fresatrice, disco abrasivo, raccordi per l’avvitamento, ecc.). Tuttavia, anche se il trapano tende sempre più spesso a sostituire gli utensili manuali più tradizionali, quali il trapano a mano o il girabecchino, questi ultimi mantengono ancora intatta la loro utilità per alcuni tipi di forature.
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Punte
Non confondete le punte per il legno con quelle per il metallo. Le punte per il legno si utilizzano unicamente per forare questo materiale, mentre è possibile (ma sconsigliabile) usare quelle per il metallo sul legno. Esistono diversi tipi di punte che si distinguono per il loro diametro. Presentano tutte un codolo che permette di bloccarle nel mandrino del trapano o di qualsiasi altro strumento per forare.
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Avvitare
Il serraggio di una vite richiede l’impiego di un cacciavite adatto. Il cacciavite è costituito da un manico e da una lama; ne esistono svariati modelli, che si distinguono principalmente per dimensioni, forma e lunghezza della lama. L’avvitamento è un’operazione semplice, a patto che venga utilizzato un cacciavite con una lama adatta alla testa della vite. La larghezza della lama, il suo spessore ma anche la sua forma devono permetterle di poter facilmente scivolare nel taglio sulla testa della vite. Diversamente, è impossibile poter utilizzare correttamente un cacciavite: infatti se la lama è troppo spessa, non può essere inserita in modo corretto nel taglio sulla testa della vite; se è troppo stretta, danneggia la vite. Uno degli aspetti più interessanti dell’assemblaggio tramite avvitamento è che i pezzi possono essere successivamente smontati: non privatevi di questo vantaggio rovinando la testa della vite.
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Oggi facile trovare un pò dappertutto trapani che, dotati di un mandrino speciale, possono servire sia per avvitare che per svitare, con inversione del senso di rotazione. Si possono trovare anche pistole per avvitare o per svitare e cacciavite elettrici… senza filo e ricaricabili. Il vostro lavoro, ormai, è stato veramente facilitato.
Viti per ogni impiego
Le viti devono essere scelte in funzione del lavoro da svolgere, dei materiali da assemblare e della resistenza richiesta. La lunghezza della vite, più che il suo spessore, conferirà solidità all’assemblaggio. Le viti sono utilizzate per avvitare uno contro l’altro due pezzi di legno o di metallo; il pezzo in mezzo viene serrato come in una morsa. tra la testa della vite e l’altro pezzo. Le viti per il legno servono anche per fissare le ferramenta e le maniglie sui mobili. Molto spesso le viti sono in acciaio dolce, ma esistono anche modelli in acciaio inossidabile, in ottone o in rame. Sappiate anche che nel caso di alcuni modelli, come le viti a testa tonda, possono essere applicati dei cappucci decorativi, sulla testa delle viti stesse. Le dimensioni di una vite sono indicate in millimetri, per esempio 3,5 x 30 mm, dove il primo numero rappresenta il diametro e il secondo la lunghezza. Prima di acquistare le viti, osservate bene la natura del legno da assemblare (esistono infatti viti speciali per i truciolari), il posto che la vite deve occupare e la lunghezza necessaria, ricordandovi che deve penetrare nel pezzo di legno per una lunghezza equivalente a due volte circa lo spessore dell’elemento che attraversa.
Ultimo aggiornamento 2024-10-25 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Viti a croce
Per essere più precisi bisognerebbe parlare di viti con “impronta a croce”, poiché è la testa della vite che presenta un segno a croce. Le viti con impronta a croce permettono un serraggio più saldo rispetto alle viti con testa ad intaglio, poiché offrono una maggiore presa alla lama del cacciavite. Per avvitarle, sarà necessario utilizzare un cacciavite a croce che corrisponda perfettamente alla testa della vite. Fate attenzione non solo alle dimensioni, ma anche alla forma dell’impronta: infatti se ne possono distinguere principalmente due, le viti Phillips e le viti Pozidriv.
Come avvitare in punti di difficile accesso
Molto spesso non si riesce a tenere la vite in una mano ed il cacciavite nell’altra. Per avvitare una vite negli angoli o sul fondo di un assemblaggio, a volte, potreste essere costretti ad utilizzare dei cacciavite speciali.
Potrete per esempio utilizzare un cacciavite a cricco con lama orientabile, che permette una trasmissione angolare della forza di serraggio, oppure un cacciavite portaviti che, in alcuni modelli a molla, provoca la rotazione della vite con la semplice pressione del manico. Infine, i cacciavite con lama magnetizzata che vi saranno di grande aiuto per tener ben ferma la vite quando la sua ubicazione è troppo stretta per poterla reggere con le mani.
Ghiere e cappucci
I due vantaggi principali dell’assemblaggio tramite viti sono rappresentati dal tatto che ogni singolo assemblaggio, anche se le viti sono state nascoste, può essere smontato. Quest’ultima condizione può essere facilmente soddisfatta con l’impiego di viti a testa fresata mascherate con dello stucco per legno e quindi con della vernice. Ma come ritrovare queste viti, una volta ricoperte? Potete sempre utilizzare delle viti con testa tonda che rimarranno visibili, ma con un effetto poco decorativo. La soluzione migliore è rappresentata dall’impiego di ghiere speciali, applicate sulla testa della vite, che non stonano da un punto di vista estetico. Ne esistono di diversi modelli, per le viti a testa fresata, a testa tonda o a testa tronco conica, semplici o in combinazione con cappucci in plastica a scatto. Nel primo caso, le ghiere vengono inserite direttamente sul gambo della vite; nel secondo, formano un tutt’uno con i cappucci, sia che questi ultimi costituiscano un coperchietto articolato, sia che vengano applicati direttamente sulla testa delle viti.
Assemblaggi pratici
Le viti tradizionali per legno spesso non permettono di smontare rapidamente un mobile. Inoltre, alcuni assemblaggi di falegnameria fissano i differenti elementi di un lavoro in modo definitivo. Oltre a ciò, gli assemblaggi a tenone e forcella, quelli a metà legno e quelli con tenone e mortasa presuppongono che i pezzi che verranno messi in contatto siano stati segati o intagliati: due tecniche di lavoro che bisogna conoscere perfettamente. Per realizzare assemblaggi facili da smontare, si deve quindi ricorrere a delle viti speciali, dette “di richiamo”, che tengono insieme solidamente le diverse parti di un assemblaggio smontabile. Questi accessori sono costituiti da una vite e da un dado, la cui testa è tagliata per facilitare il suo bloccaggio con un cacciavite. Questi sistemi sono diffusamente impiegati quando si devono montare armadi, librerie, letti. Per poterli utilizzare, è necessario forare i due pezzi di legno da assemblare, facendo attenzione che i fori siano perfettamente corrispondenti. Il dado viene posto in modo che la vite, inserita perpendicolarmente, penetri nel suo alloggiamento. Utilizzate a questo scopo una guida di profondità, che avrete regolato sulla base della lunghezza del dado. Una volta inserito il dado, introducete la vite e serrate l’assemblaggio.
Luca Detti
Luca Detti è un appassionato falegname e artigiano del legno, la cui dedizione per il suo mestiere si manifesta in ogni progetto che intraprende. Luca apprezza profondamente la falegnameria e vede in ogni opportunità un momento per crescere e migliorare. La sua ambizione è quella di eccellere nel suo campo, e la sua sete di conoscenza ed esperienza lo spinge a ampliare costantemente le sue capacità.